top of page

GIOVANI PER FORZA

​

testo: S.Bernacchi

musica: S.Bernacchi, G.Menichini, G.Malventi

arrangiamento: casamatta

 

Io mi chiamo Tempo e ci sono sempre stato

e neanche mi ricordo tutti i nomi con i quali mi hai chiamato

e non mi importa, che tanto tengo il passo, 

coerente con me stesso e nessuno mi fa fesso.

La minima speranza e mi trasformerò in futuro

se poi la cosa si realizza o meno francamente non mi curo

e mi diverto, quand’è la nostalgia che fa tremare il fiato

e prendo le sembianze del passato.

​

Mi hai visto troppo lento quand’eri adolescente

e non vedevi l’ora di scappare e che arrivasse la patente

e d’improvviso c’è stato come un guasto

che cosa ti è rimasto e ti accorgi che non basto

E quando ridi forte credi corra più veloce

ricordati che è solo un’impressione ma non fartene una croce

te l’ho detto, io sono democratico e apolitico

e non capisco chi mi chiama cinico…

 

A me non passa niente e mai mi è capitato

di avere sotto gli occhi tanta gente che si impegna 

per il solo risultato possibile, davvero incredibile

e rido tanto da avere le lacrime

Credi per davvero di ingannarmi

facilmente con tre ore di palestra

e col comportamento del guardone

che sta sempre alla finestra

sei ancora lì a specchiarti

Cercando di dimenticare i morsi della fame che ti mangia

ma il vuoto nella testa, che resta, è molto più grande

del vuoto nella pancia

 

Chiedi un parere alla bilancia

 

Ma il giorno in cui suonerà la sveglia

avrai già dimenticato che in fondo sei stato un po’

 

Fuori di te un po’ fuori di te un po’

fuori di te un po’ fuori di te un po’

fuori di me…

 

A quella bella donna, ormai sopra i quaranta

con il bambino dentro al passeggino,

tacchi a spillo e ANCORA IL TANGA in evidenza

di trucco in abbondanza, vestiti in trasparenza,

ecco una confidenza:

Le ore interminabili passate con lo specchio

tutte le volte in cui hai ripetuto che non conta il documento

ma cosa senti dentro,

io non mi fermo neanche con il bisturi del prossimo intervento

Tu uomo con le rughe, che in testa la bandana

ti pavoneggi sulla moto e poi devi curare

cervicale e reumatismi voglio dirti:

Ma sei sordo? o impazziresti sopra una Harley

 

Ma il giorno in cui suonerà la sveglia 

avrai già dimenticato che in fondo sei stato un po’

 

Fuori di te un po’ fuori di te un po’

fuori di te un po’ fuori di te un po’

fuori di me…

 

 

Simone: voce, armonie, CASINO GTR BRIDGE & RIT, FENDER REGGAE GTR.

Gino: fender bass, WARM PAD, REGGAE+DIST ORGAN,

MINIMOOG+SINTHS MIDLATE, LOOP, SHAKER, TAMBOURINE.

Filippo: 335 DIST gtr, fender strato ARPEGGIO, fender MIDLATE FUNK GTR.

Guido: Drums, percussions.

​

bottom of page